Radio Black out 20th anniversary_Torino/Avigliana 2012

 

http://radioblackout.org/

Radio Blackout compie 20 anni.

Emittente torinese autogestita ed autofinanziata, senza sponsor e senza padroni più che una semplice stazione radio è un simbolo di resistenza e di controinformazione dal basso, oltre ad essere una delle più importanti e storiche radio libere italiane.

Costantemente nel mirino di Digos e forze dell’ordine per la sua linea politica, voce delle piazze in agitazione e dei prigionieri spogliati dallo Stato di qualunque dignità nelle carceri o nei Cie Radio Black out affonda le sue radici nell’antifascismo, nell’ antirazzismo e antisessismo, e rifiuta la divisione tra chi decide e chi esegue, tra intellettuali e manovali. Viene gestita in maniera orizzontale dalla redazione, alla quale partecipano tutti i membri della radio. La redazione prende decisioni in maniera collettiva rifiutandosi di essere un ghetto per “rivoluzionari” e attraverso l’etere e lo streaming si rivolge a chiunque abbia voglia di capire ed interrogarsi sulla realtà. Le opinioni dei suoi redattori vengono sempre accompagnate da informazioni, argomenti e documenti che permettono all’ascoltatore di formarsi una sua idea a riguardo. Sopratutto Radio Black out da 20 anni riesce a trasmettere senza voler piacere a tutti ma sforzandosi attraverso l’impegno dei suoi componenti di poter essere ascoltata e capita da tutti.

Quando la Radio chiede ai Porka’s di intervenire con un murales sull’ edificio che la ospita noi non possiamo che esserne orgogliosi e tentare di rappresentare al meglio l’impegno di Black out e tutto ciò che essa rappresenta…

 

 

 

Al lavoro con i Porka’s tre complici arrivati nel cortile della Radio per supportarli: Monnnox, Jamal ed Emanuense

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

I 20 anni della Radio vengono festeggiati insieme ai 20 anni di attivismo No Tav con una 4 giorni non-stop di musica, dibattiti, presentazione di libri, attività per i bimbi, cucina e live painting di street art e writing. Anche in questa occasione la Radio chiama ed i Porka’s rispondono…

 

 

 

 

Ad Avigliana viene preparato uno stencil ad hoc per un territorio che lo Stato sta tentando di stuprare e che tiene in occupazione dalle forze di polizia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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“Prospettive variabili. De/generazioni della fotografia italiana contemporanea. Forum nazionale su fotografia e territorio”_Bari 2012

Negli anni ’80 Bari fu la capitale italiana della fotografia e della sperimentazione su pellicola. Dopo quella parentesi l’implosione in se stessa seguendo l’esempio del “sistema” fotografico nazionale degli ultimi 30 anni. L’incapacità di formare nuove leve, l’isolamento nell’individualismo e in un mercato ristretto fatto di invidie: il “congelamento” della ricerca e dell’avventura fotografica.

“Prospettive variabili. De/generazioni della fotografia italiana contemporanea. Primo forum nazionale su fotografia e territorio” nasce dalla volontà di “Studio Grafite24”, “Cooperativa Kokopelli” e dei curatori Andrea Botto e Alessandro Cirillo di rimettere in moto un cammino di indagine e ricerca che porti a nuove forme di lettura del reale attraverso il mezzo fotografico.

Lo fa con un forum di discussione nel quale intervengono i fotografi Andrea Botto, Vincenzo Castella, Alessandro Cirillo, il critico Marinella Paderni, Roberta Valtorta, curatrice del Museo di Fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, Francesco Zanot direttore del Master photography and visual design del NABA di Milano.

http://www.prospettivevariabili.it/

I 2 giorni di convegno, sono affiancati da una mostra nell’ expo-lab allestito nel Fortino di Sant’Antonio Abate. Nel fortino del 1500 infatti dal 18 al 27 maggio i visitatori dello spazio hanno potuto studiare i lavori dei collettivi invitati : Dott.Porka’s p-proj,  Documentary Platform, Foresta nascosta,Fotoromanzo italiano,  Magma e QD.

 

Nella scelta dei collettivi che vi partecipano vengono privilegiate quelle realtà indipendenti che giocando con la prospettiva, elemento cardine della fotografia, vi introducono l’elemento della “variabilità” come componente di rottura, di degenerazione positiva, in quanto ricerca, rinnovamento, ed ibridazione contrapposta ad un  congelato purismo di maniera. I dott.Porka’s portano il loro spaccato di degenerazioni e di variabili che ne contraddistinguono il  percorso.

 

 

 

 

 

“A FALLIN’ COUNTRY”_2009

zona rossa: Ponte Pizziferro, ponte di collegamento tra la provincia di Taranto e quella di Bari crollato per alluvione nel 2005 e mai più ricostruito.

Ancora una volta zone rosse a guardia del fallimento della politica, in attesa che l’oblio avvolga anche il Ponte e lo lasci essere quello che è diventato: una discarica abusiva, una arteria interrotta, una piaga per gli abitanti del posto che da 8 anni ne implorano la ricostruzione con criteri rispettosi dell’idrogeologia del posto.

Oltre a “Fallin’ country” viene proposta anche l’azione di “Pane&amianto” (https://dottporka.noblogs.org/post/2011/11/27/its-not-a-video-art/)

(https://dottporka.noblogs.org/post/2011/04/07/the-toxic-side-of-the-lands/) e gli interventi in Sicilia nella solfatara radioattiva di Cosa Nostra, anche questi mai presentati a Bari (http://dottporka.noblogs.org/files/2012/01/fAvArA_Ifuck1391.jpg)

(http://dottporka.noblogs.org/files/2012/01/fAvArA_Ifuck138.jpg)

L’altra street-photo performance presentata è “ART BUTCHER” del 2009, coincisa metafora del mondo del business e della speculazione selvaggia che mostra il mercato dell’arte come un macello in cui le merci artistiche vengono procurate, comprate e vendute come carni congelate nella loro putrefazione grazie alle celle frigo. Un universo di “art dealer” pronti anche a macellare gli artisti meno presentabili sotto i riflettori avvalendosi dell’aiuto dei loro ex colleghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Completa il lavoro due scatti “fuori serie” realizzati sempre nel macello “Agnello di Dio”, la fine destinata a tutti quelli che non sono pecore nere, indisposte a farsi macellare senza ribellarsi

 

 

ed un incomparabile ritratto di Mr.Q, altra cellula fiancheggiatrice dei Porka’s nonchè impareggiabile assassino dell’estetica.

 

 

 

 

 

 

 

 

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“Sistema in Avaria”_Milano 2012

 

Parte dal centro sociale Cascina Torchiera Senzacqua “Sistema in Avaria” il tour che porterà i Dott. Porka’s P-Proj nei centri sociali. I Porka’s vengono affiancati dalla “Circuit Gang”, crew di dj e producers indipendenti con cui il collettivo dei Porka’s ha collaborato spesso negli ultimi 10 anni realizzando istallazioni site specific ed animazioni fin dai loro primi free party negli anni ’90. L’obiettivo è realizzare una serie di benefit per autoprodurre i materiali fotografici dei Porka’s ed un vinile della “Circuit gang”, due realtà che per la loro linea radicale sono state spesso snobbate dai loschi giri della cultura mainstream.

 

Dj Sbume, Mr. James, Ch’ab e Muzzio, i componenti del Circuit gang esprimono con chiarezza la loro linea: ”Quella di una militanza musicale, urbana… fuori dai clubs, fuori dagli schemi delle varie “cricche” techno-dirty-chic fondate sull’ organizzazione di party finalizzati allo spaccio puro e semplice e al business “alternativo” della società dello spettacolo.”

 

 

 

I Centri Sociali vengono scelti dalle due crew come luoghi dell’ anti-arte libertaria, illegale ed orizzontale. La Cascina Torchiera di Milano è il posto perfetto per questa prima tappa di “Sistema in Avaria”.

La Torchiera non si è mai lasciata intimidire dalle imposizioni delle istituzioni che già dal ’92 cercano di sgomberarla in quanto unico centro di attività culturali e aggregative della zona Certosa-Garegnano. Il suo è un importante percorso di autogestione e autocostruzione che si radica nel territorio organizzando laboratori di teatro, di danza, di ginnastica acrobatica, scuola di italiano per stranieri, presentazioni di libri, dibattiti politici e culturali, cineforum, concerti,  spettacoli, cene sociali e sopratutto la “Rassegna del Saltimbanco”, un appuntamento storico con il teatro e le arti di strada che quest’anno festeggia i suoi 15 anni di vita. E’ proprio in questo spazio che viene allestita l’esposizione dei fari pezzi che i Porka’s sono riusciti ad (auto)prodursi nel corso dei loro 10 anni di attività…

 

 

Il “work in progress” continuerà nelle tappe successive. I Porka’s realizzeranno e porteranno in ogni nuovo spazio pezzi inediti dei loro lavori prodotti con gli incassi del benefit realizzando con “Sistema in avaria” delle esposizioni sempre diverse e arricchite di nuovi interventi e stampe.

Ogni luogo che ospiterà il tour viene ringraziato dai Porka’s con un murales realizzato live e inaugurato in occasione della serata.

Per la Torchiera si è scelto di proporre il logo dello spazio, una gallina…

 

 

…che però riempie bocce d’acqua alla fontana. La Torchiera infatti viene lasciata senza acqua dal Comune già nel ’92, nella speranza di indurre gli occupanti alla resa. Ovviamente non ci riesce!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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