“Prospettive variabili. De/generazioni della fotografia italiana contemporanea. Forum nazionale su fotografia e territorio”_Bari 2012

Negli anni ’80 Bari fu la capitale italiana della fotografia e della sperimentazione su pellicola. Dopo quella parentesi l’implosione in se stessa seguendo l’esempio del “sistema” fotografico nazionale degli ultimi 30 anni. L’incapacità di formare nuove leve, l’isolamento nell’individualismo e in un mercato ristretto fatto di invidie: il “congelamento” della ricerca e dell’avventura fotografica.

“Prospettive variabili. De/generazioni della fotografia italiana contemporanea. Primo forum nazionale su fotografia e territorio” nasce dalla volontà di “Studio Grafite24”, “Cooperativa Kokopelli” e dei curatori Andrea Botto e Alessandro Cirillo di rimettere in moto un cammino di indagine e ricerca che porti a nuove forme di lettura del reale attraverso il mezzo fotografico.

Lo fa con un forum di discussione nel quale intervengono i fotografi Andrea Botto, Vincenzo Castella, Alessandro Cirillo, il critico Marinella Paderni, Roberta Valtorta, curatrice del Museo di Fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, Francesco Zanot direttore del Master photography and visual design del NABA di Milano.

http://www.prospettivevariabili.it/

I 2 giorni di convegno, sono affiancati da una mostra nell’ expo-lab allestito nel Fortino di Sant’Antonio Abate. Nel fortino del 1500 infatti dal 18 al 27 maggio i visitatori dello spazio hanno potuto studiare i lavori dei collettivi invitati : Dott.Porka’s p-proj,  Documentary Platform, Foresta nascosta,Fotoromanzo italiano,  Magma e QD.

 

Nella scelta dei collettivi che vi partecipano vengono privilegiate quelle realtà indipendenti che giocando con la prospettiva, elemento cardine della fotografia, vi introducono l’elemento della “variabilità” come componente di rottura, di degenerazione positiva, in quanto ricerca, rinnovamento, ed ibridazione contrapposta ad un  congelato purismo di maniera. I dott.Porka’s portano il loro spaccato di degenerazioni e di variabili che ne contraddistinguono il  percorso.

 

 

 

 

 

“A FALLIN’ COUNTRY”_2009

zona rossa: Ponte Pizziferro, ponte di collegamento tra la provincia di Taranto e quella di Bari crollato per alluvione nel 2005 e mai più ricostruito.

Ancora una volta zone rosse a guardia del fallimento della politica, in attesa che l’oblio avvolga anche il Ponte e lo lasci essere quello che è diventato: una discarica abusiva, una arteria interrotta, una piaga per gli abitanti del posto che da 8 anni ne implorano la ricostruzione con criteri rispettosi dell’idrogeologia del posto.

Oltre a “Fallin’ country” viene proposta anche l’azione di “Pane&amianto” (https://dottporka.noblogs.org/post/2011/11/27/its-not-a-video-art/)

(https://dottporka.noblogs.org/post/2011/04/07/the-toxic-side-of-the-lands/) e gli interventi in Sicilia nella solfatara radioattiva di Cosa Nostra, anche questi mai presentati a Bari (http://dottporka.noblogs.org/files/2012/01/fAvArA_Ifuck1391.jpg)

(http://dottporka.noblogs.org/files/2012/01/fAvArA_Ifuck138.jpg)

L’altra street-photo performance presentata è “ART BUTCHER” del 2009, coincisa metafora del mondo del business e della speculazione selvaggia che mostra il mercato dell’arte come un macello in cui le merci artistiche vengono procurate, comprate e vendute come carni congelate nella loro putrefazione grazie alle celle frigo. Un universo di “art dealer” pronti anche a macellare gli artisti meno presentabili sotto i riflettori avvalendosi dell’aiuto dei loro ex colleghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Completa il lavoro due scatti “fuori serie” realizzati sempre nel macello “Agnello di Dio”, la fine destinata a tutti quelli che non sono pecore nere, indisposte a farsi macellare senza ribellarsi

 

 

ed un incomparabile ritratto di Mr.Q, altra cellula fiancheggiatrice dei Porka’s nonchè impareggiabile assassino dell’estetica.

 

 

 

 

 

 

 

 

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